Le norcinerie di Norcia

altAirDAMtJJBUhs7FwLojYkxclU1m_EP_lmcUm7f9xb1yQLe norcinerie di Norcia, lo dice il nome stesso, sono l’apoteosi della sapienza salumaia.

E dove sono salami, prosciutti, lonzini, là sono io.

Se a L’Aquila ci trattiamo bene, a Campotosto va ancora meglio; se Amatrice esce vincitrice dal confronto con gli ottimi salumi del lago, Norcia surclassa il guanciale amatriciano.

Passeggiare per le vie di Norcia, oltre ad essere tentazione irresistibile per il palato, è però una gioia per tutti gli altri sensi.

altAnxNqi_jpM9UytsX3sGAjogqzrQj6vQqgZelkzZRSlj3Le norcinerie, infatti, espongono le loro ghiotte mercanzie in maniera così coreografica e allegra che soffermarsi davanti alle vetrine ha a che fare con il turismo e con l’arte più che con lo shopping.

L’emporio dei fratelli Ansuini, nella zona commerciale appena fuori le mura della città, è fra i miei negozi preferiti.

Non parlerò del sapore irresistibile dei loro salumi, perché l’eccellenza qualitativa è una costante dell’intera cittadina: qualcuno sostiene malignamente che non potrebbe essere altrimenti dato che molti negozi del centro comprano da loro ciò che rivendono come proprio.altArEk12kSlaWfgzd6jGygWfkVo6T9eJ_5j9D4LDXGijKb

Sicuramente, l’occhio approva quel che la gola sceglie: fanno bella mostra di sé, infatti, collane di angioletti e diavoletti che pendono dal soffitto, si avvolgono come festoni sulle teste di cinghiale, sui guanciali, sui prosciutti e si contendono la scena con quelli che all’inizio sembravano palloncini un po’ sgonfi e solo in seguito ho identificato come vesciche di maiale.

Motti arguti incisi su legno e specialità dai nomi ammiccanti si alternano ai cibi esposti con maestria: negli scaffali di legno, trionfano poi le altre specialità locali, tartufi e lenticchie in primis.

altArZxUwolMruaQ76bZs6C7IIC-hvul5bwW4ksVH_3FxRxAll’esterno, è riprodotta un’allegra famigliola di maialini, felici per le condizioni di vita ottimali in cui vivono, almeno fino all’esito fatale.

In teoria, si può far visita all’emporio Ansuini senza onere di acquisto, solo per degustare le specialità o dare uno sguardo al laboratorio: diversi pullman gran turismo fanno qui tappa fissa per offrire ai gitanti uno scorcio autentico di vita norcina.

In pratica, non ho ancora conosciuto nessuno che, entrato per curiosità, non sia uscito con scorte per un mese di questi insaccati così buoni e così a buon mercato.altAram3-BFO6PHzgr0wjEDte3M2_C-xig4F1cqdhu9D-cN

Che cosa c’è nella busta di Marco? Tre coglioni di mulo (salamini con il lardo), due salami al tartufo, un numero imprecisato di angioletti al cinghiale, una salamella spalmabile dal gusto incredibile e tre piccoli tartufini per la mia nipotina che li ama particolarmente.

Che cosa è rimasto in casa a un mese dal viaggetto? Ehm…

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Nella pagina “I luoghi che ho visto” troverai tutti i luoghi che ho raccontato sul blog.

Pubblicato da Benedetta Colella

Sono Benedetta, quarantenne aquilana innamorata del mondo. Per contatti e collaborazioni, potete scrivermi a benedettacolella(at)gmail.com