Il nostro villino era un gioiello di design e funzionalità: letto e cuscini comodissimi, cucina spaziosa, bagno accogliente, panorami paradisiaci.
Entrare e sentirsi a casa propria è stato immediato, grazie anche alle siepi armoniose, che, discrete, circondano ogni bungalow e donano una privacy inaspettata.
Svegliarsi la mattina e, con occhi ancora semichiusi e piedi scalzi, uscire sulla propria verandina ad ammirare la natura circostante è un lusso che neanche gli hotel più stellati possono garantire.
Siamo in ritardo? Ci telefonano, si informano, ci aspettano.
Abbiamo dimenticato gli asciugamani? Ce li procurano subito.
Sentiamo un po’ freddo? In pochi secondi una efficacissima climatizzazione porta l’ambiente alla temperatura voluta.
Siamo in Liguria! I terrazzamenti su cui si struttura il villaggio non ci fanno mai dimenticare che ci troviamo in uno dei luoghi più belli d’Italia.
Il vialone che si snoda in pendenza all’interno del villaggio Colombo permette di parcheggiare a due passi dai bungalow, raggiungibili però solo tramite piccoli sentieri che ci regalano l’illusione di trovarci lontano dall’urbanizzazione.
Tra il verde curatissimo del Villaggio Colombo fa capolino qua e là il mare.
Bastano cinque minuti in macchina per raggiungere le belle spiagge di Andora, con il suo mare limpido, con i suoi localini allegri sul lungomare, frequentati ma non intasati come altri luoghi della Riviera di Ponente.
Fai qualche chilometro in più e sei a Cervo, un borgo barocco di straordinaria suggestione, o a Imperia, con la sua doppia anima, o a Colla Micheri, tesoro nascosto di queste terre benedette.
Il dilemma è proprio questo, se mai: farsi sedurre dai confort del villaggio, dalle piscine, dal solarium, dall’ozio beato dei vacanzieri o partire alla scoperta di un territorio che tutto il mondo ci invidia?
Ed ogni mattina, sulla terrazza di un bar che offre tanti angolini diversi e tanti stili fra cui scegliere, vezzeggiata e coccolata dallo staff, mi strappavo quasi a forza dall’abbraccio del Villaggio Colombo perché sono un’anima nomade e neanche le mille sirene di questo posto fatato possono distogliermi dall’avventura.
I sorrisi dei camerieri, quei loro “Ci penso io: tu sei in ferie!”, li porterò per sempre con me.
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