Lo stile brioso, i dialoghi accesi, la caratterizzazione profondissima dei personaggi contribuiscono a formare dei veri tipi umani: l’altezzoso Darcy, il manipolabile Beangly, il superficiale Wickham, il bislacco Bennett, il formale Collins non si dimenticano facilmente, anzi, si reincontrano anche oggi, mutati negli abiti e nei modi, non certo nell’indole, nelle serate mondane, negli uffici, nei supermercati.
Invece è persa per sempre la patina di cortesia che avvolgeva, proteggeva e tutelava ogni rapporto; è persa la disponibilità all’ammirazione; è persa la cordialità che rendeva semplice il contatto con gli altri.
I tempi, in Orgoglio e pregiudizio, si dilatano enormemente.
Dall’una all’altra lettera si interpongono giorni di meditazioni e pensieri che aiutano i protagonisti ad assimiliare le proprie emozioni senza soffocare i sentimenti.
La vita scorre lenta e per questo viene assaporata e gustata in ogni istante.
Come godere a pieno di Orgoglio e pregiudizio?
Per me ,che ho riletto il romanzo a tappe fisse, ogni due o tre anni, e che non mi sono persa una sola riduzione cineatografica di questo capolavoro, la fruizione migliore è stata auditiva.
La voce di Paola Cortellesi sa ben rendere il brio di Elizabeth, l’estenuata dolcezza di Jane, l’inconsistenza ciarliera di Lydia, l’ipocrita benevolenza delle dame che orbitano attorno a Darcy, le infinite sfaccettature che rendono Orgoglio e pregiudizio uno dei 1001 libri da leggere prima di morire.
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