Caprese Michelangelo (AR): la Rocca, il Museo e la Collezione Guidoni

A Caprese Michelangelo siamo giunti per colmare una scottante lacuna.
Avvampammo di vergogna al Minimundus, in Carinzia, quando, assieme a località di ben altro blasone, trovammo la riproduzione della casa natale del Buonarroti a rappresentare l’Italia.
Noi ne ignoravamo l’esistenza.
Bisognava dunque andare a Caprese Michelangelo.
Ma Caprese Michelangelo è fuori dai circuiti turistici.
Nello stesso Casentino sono altre le località di grido: Sansepolcro, Anghiari, Poppi, Bibbiena.
La rocca di Caprese Michelangelo si erge solitaria, altera e austera, sopra un grumo di case tirate su pietra su pietra.
Ci appare così, come un nido d’aquila fra i rami ischeletriti del bosco che la circonda.
La casa di Michelangelo si raggiunge a piedi, dopo ripida, ma non impervia salita. L’acciottolato facilita l’ascesa e gli alberi che costeggiano la strada, tutti piegati, dimostrano che il vento qui batte, e batte molto.
Prima di varcare il cancello in ferro, è bello sedersi in una delle molte panchine in legno che invitano alla contemplazione, ricercare nella memoria quel che si sa di Michelangelo e prepararsi all’incontro con l’ineffabile.
Di Michelangelo è rimasto ben poco: ci soggiornò bimbetto nella casa offerta al padre, podestà del luogo. Le due stanze di cui si compone l’appartamento, però, sono arredate con mobili d’epoca; le scuderie, invece, ospitano una preziosa collezione di calchi in gesso delle opere michelangiolesche ed è divertente trastullarsi fra un Mosè e un Davide a portata di mano.
Ma il Museo Michelangiolesco non finisce qui.
L’intera Rocca di Caprese Michelangelo è stata consacrata all’arte: statue nelle aree aperte, bozzetti in quelle chiuse.
Forse l’esperienza più divertente dell’intera tappa l’abbiamo vissuta curiosando fra i bozzetti della collezione Guidoni, qui custodita.
Abbiamo fatto nostri i tanti stimoli per bambini rinvenibili sotto ogni pannello, dopo le descrizioni più serie, e siamo andati a caccia di stranezze.

Avreste mai sospettato, ad esempio, che un Can che caca può essere oggetto di ammirazione?

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Pubblicato da Benedetta Colella

Sono Benedetta, quarantenne aquilana innamorata del mondo. Per contatti e collaborazioni, potete scrivermi a benedettacolella(at)gmail.com